Chissà la povera UTA cosa sta combinando,se si è già tagliata le vene oppure se ha deciso di sfruttare la propria "deformazione nominale" per entrare in un circo itinerante con la qualifica di fenomeno da baraccone. Bisognerebbe dirle che non è sola nella famiglia di persone con nomi che più che doni amorevoli dei genitori sembrano insulti alla lingua di qualsiasi popolo mondiale. Partiamo da INGA, lavoratrice presso Jamba e a tempo perso vichinga all'ambasciata norvegese. Veniamo a TRI, parigino di origine cinese con genitori che amano particolarmente il suono del telefono, probabilmente. Si passa ad ABBAS, iraniano con spiccata somiglianza ad Apu. Si giunge infine a OR: "ehm, excuse me, what's the spelling?", risposta "O - R", stop.. Dunque, io vorrei fare un appello alle anagrafi di tutto il pianeta: fate il test del pallocino alle neo-mamme e ai neo-papà prima di accettare accumuli di vocali e consonanti come nomi di innocenti-futuri-infelice..grazie...
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